Teste di legno Spettacolo Burattini

Figli d’arte (rispettivamente figlia e genero) del maestro Attilio Monti (scenografo teatrale e burattinaio 1935-2003) da oltre due generazioni facciamo sorridere grandi e piccini con l’arte del teatro di figura .Con la morte del maestro le teste di legno si trasferiscono in Puglia dove tra allestimenti di mostre e spettacoli incominciano la loro avventura nel Salento. In tutti questi anni abbiamo collaborato con chiunque avesse voglia di ospitare i nostri burattini ( costruiti dal maestro negli anni 70′) e producendo degli spettacoli non solo da piazza ma anche a scopo didattico/educativo ,in questi anni abbiamo anche collaborato in progetti con la provincia di Lecce , Sovraintendenza dei beni culturali , Ministero dell’Ambiente e dei beni Culturali ecc, tanto da essere inseriti dal 2014 al 2016 nei servizi educativi del Ministero dei beni culturali. Le teste di legno scrivono il 90% delle loro storie e producono ed allestiscono spettacoli e laboratori urbani sia con burattini che marionette, pupazzi ed ombre cinesi

Compagnia teatrale Teste di Legno

La Compagnia delle Teste di Legno nasce:

con l’intento di proseguire l’opera del maestro Attilio Monti (scenografo di professione burattinaio per vocazione)

La Compagnia fondata da Biagio Tabella e Carolina Monti ( rispettivamente genero e figlia di Attilio Monti)

si propone di:

-organizzare manifestazioni e spettacoli, scambi artistici nazionali ed internazionali;

-favorire l’educazione artistica nelle scuole;

-fornire supporto nell’organizzazione di mostre, eventi, spettacoli, manifestazioni teatrali e del turismo culturale;

-organizzare corsi di teatro nonché laboratori creativi e didattici ;

-contribuire al rinnovamento delle idee e delle strategie artistico-culturali “per coprire spazi sempre nuovi di ricerca”.

Puoi trovare le schede tecniche dei nostri spettacoli , scorrendo in basso la pagina e cliccando su :

Le nostre attivita'

Le Teste di Legno collaborano ormai da moltissimi anni  con privati, enti pubblici, Ministeri,musei, scuole,ludoteche, centri per le famiglie, biblioteche, librerie, associazioni culturali, cooperative sociali, festival, ecc.sia con spettacoli e laboratori, sia curando la direzione artistica di manifestazioni dedicate ai bambini ; divenendo di fatto proprio per l’originalità e la passione per i bambini, dei punti fissi in molte manifestazioni Regionali:

ALCUNE DELLE MANIFESTAZIONI IN CUI SIAMO PRESENTI DA DIVERSI ANNI

BLU FESTIVAL (Marine di Melendugno)

NOTTE BIANCA DEI BAMBINI (Galatina)

BIMBULANZA IN PIAZZA (Galatina)

OPEN CORE FEST (Leporano Ta )

FESTIVAL DEL LAMPIONI (Calimera)

ATTILIO MONTI

SCENOGRAFO PER PROFESSIONE, BURATTINAIO PER VOCAZIONE

Attilio nasce nei pressi del lago maggiore nel 1924, si diploma all’accademia di Brera  come scenografo. Ma perché questa passione per l’arte? E’ necessario fare un  piccolo passo indietro, piccolo grande passo. Attilio Monti fu chiamato alle armi durante la 2° guerra mondiale. La vigilia del  fatidico giorno, scappò con pochi suoi altri compagni, camminarono tutta la notte per arrivare a Domodossola sperando che il giorno successivo fosse possibile tornare a  casa. Domodossola però era diventata una base partigiana, ed Attilio e i suoi  compagni nient’altro poterono fare che vivere la guerra in prima linea come  partigiani. La guerra finì Attilio lasciò la divisa ed iniziò a ricoprire alcuni incarichi che lo stato  affidava proprio agli ex partigiani. Viveva a Milano e qui, in un bar, nel dopolavoro,   trovò tre uomini che lo vollero mettere in mezzo in una discussione su  Majakovsky, del quale il nostro niente sapeva. Attilio mi dice di quanto quel trio(nel  quale ere presente anche Dario Fo), coi suoi discorsi pregni d’arte e cultura lo  affascinasse. Pochi giorni dopo fece sapere alla sua famiglia l’intenzione di iscriversi ad  Architettura; la famiglia accettò i suoi propositi, Attilio non ci pensò due volte e si  iscrisse all’Accademia di Brera, della quale uscì dopo tre anni con un attestato che  certificava i suoi studi. Forte del suo diploma scese a Roma per lavorare come scenografo a Cinecittà, un  posto che “mi ha insegnato tanto ma mi ha anche fatto vedere lati del mondo dello  spettacolo che avrei preferito non conoscere”. Fu così che dopo alcuni anni lasciò il  suo posto di scenografo per trovare fortuna a Londra. Qui rimase per tre anni,   lavorando come tecnico del suono e ricoprendo vari ruoli all’interno di un’emittente radiofonica: Ancora una volta non era soddisfatto: E una cocente insoddisfazione amorosa lo fece frettolosamente decidere per  un’ulteriore fuga. Francia quindi. E di professione madonnaro. Madonnaro perché  aveva conosciuto un pittore che dipingeva paesaggi sui marciapiedi lungo la Senna; Attilio vide che quel tipo di lavoro poteva fruttargli qualche franco e cercò di  imitarlo. Appena prese i gessi tra le mani l’ispirazione artistica era però  completamente svanita. Due ore di vuoto artistico e il bisogno di soldi: Lo salvò il  fatto di pensare insistentemente ad una bestemmia, così cominciò a dipingere  ritratti di CRISTO. Lo potremmo definire uno strano rapporto con la religiosità! Ma  funzionò. Non contento però, dopo alcuni mesi decise di ripartire per l’Italia, prima tappa  Genova. Qui trovò casualmente un ex collega dell’Accademia di Brera, che proprio  nel giorno del suo arrivo aveva lasciato il posto di scenografo teatrale alla “Borsa di  Arlecchino”. Siamo agli albori degli anni ‘60, e Attilio lavora come addetto alle luci e  scenografo proprio in quel teatro insieme ad Aldo Trionfo e Paolo Poli. Quello che ho capito di Attilio è che difficilmente si accontenta. Lasciò Genova, tornò a Roma, dove ebbe occasione di unirsi all’innovativo gruppo dell’avanguardia Romana, quindi: Memè Perlini, Giancarlo Nanni, Mario  Ricci, Giuliano Vasilicò; Carlo Cecchi, Kustermann, Salinas, Mercatali ed altri ancora. Cercherò ora di fare ordine tra le molte date, i molti nomi e i molti teatri di Roma  che si incrociarono con la carriera artistica di Attilio. Nel 1965 conosce Mario Ricci al Teatro delle Orsoline. Ricci in quel periodo fa  continue ricerche e sperimentazioni su burattini e marionette, Attilio assiste alla  creazione di particolari fantocci creati dall’assemblaggio di tubi e gommapiuma. Così i burattini cominciano ad entrare nella sua vita. Nel1966 conosce Valentino Orfeo che lo presenta ad Otello Sarzi, che in quegli anni  si stava adoperando per la televisione, cercando un meccanismo che consentisse il  movimento della bocca ai pupazzi. Attilio frequentò ed ammirò molto quell’uomo e i suoi momenti liberi li trascorreva al teatrino dei sette colli, dove Sarzi operava. Attilio si stabilizza a Roma  dove lavora con Nanni e Vasilicò al teatro della Fede e, dal ‘74 in poi, si  unisce a Carlo Cecchi e al gran teatro dove, oltre a numerose rappresentazioni  teatrali, mettono in scena “A morte dint ‘o lietto ‘e don Felice”, una pièce dove gli  attori si comportano come veri e propri burattini, ed il palco viene trasformato in  un’enorme baracca. Nel 1978 Attilio scopre il Casentino, in Toscana, un posto che lo affascina e dove decide di comprare una casa, nonostante lavori a Roma. Proprio  durante uno dei viaggi dal Lazio verso la Toscana, incontra in treno un monaco, dalla lunga barba bianca, Attilio trova in quel volto una forte somiglianza con il suo amico e collega Otello Sarzi; il monaco nient’altro che questo aveva in comune con il suo  compagno, ma solo riaccendere quel ricordo lo illuminò, proprio in quel momento decise che anche lui avrebbe avuto la sua compagnia di burattini e marionette, esperienza e gavetta sicuramente non gli mancavano.

IL MESTIERE DI BURATTINAIO

Un’altra grande passione di Attilio è il legno. Inutile dire che i suoi burattini siano  stati e continueranno ad essere fatti solamente di legno; di ontano, per la precisione. L’ontano è una delle piante più facilmente reperibili, e in più ha tutte le  caratteristiche per essere ben intagliata. Per scolpire la testa di un burattino occorre un pezzo lungo 50 centimetri, ricavato da un tronco con un diametro di circa 20  centimetri; occorre lasciarlo seccare per alcuni giorni, o meglio settimane,  per poi  utilizzare la parte centrale, cosicché si possano sfruttare al meglio l’elasticità e la  resistenza del legno. Con la successiva tornitura si ottiene così il primo abbozzo di  quella che sarà la testa del burattino. Da qui inizia il lavoro di intaglio e scultura, con cui saranno realizzati occhi e bocca, successivamente verrà applicato il naso, sempre di legno, e, a seconda dei vari casi, grosse orecchie, corna, gozzi ecc. L’ultimo passaggio è ovviamente quello di dipingere la testa. Dopo avermi spiegato  come nasce un burattino, spinto dalla curiosità, chiedo qual è stato il primo  burattino a cui ha dato vita. Attilio mi guarda, si avvicina velocemente ad uno  scaffale del suo laboratorio, sposta con cura ed attenzione sopra al tavolo da lavoro tutte le sue creature, e continua a cercare in quella sconfinata distesa di meraviglie  di legno. Ha un rapporto umano con i suoi “figli”, li guarda con occhi sinceri e  profondi, come se fossero davvero dei disco lacci. Attilio mi fa vedere un piccolo  diavolo sorridente: era lui il primo! Mi dice che era stato fatto per far capire alla sua  piccola figlia, Carolina, che il diavolo non era una persona di cui si doveva avere  paura. E di quel diavolo lì, con quel sorriso lì, chi si sarebbe mai spaventato? Mi fa vedere poi un altro burattino a cui è particolarmente legato, Arlecchino, e non perde occasione per farci subito una buffa conversazione sul fatto che da troppo  tempo fosse fermo a prendere polvere su di una mensola. Continua poi a farmi  vedere tutti i pezzi della sua collezione, burattini e marionette provenienti da ogni  parte del mondo: Austria, Boemia, Cina, Giappone, India, Isole di Giava, Thailandia e chissà quanti altri posti. Tra le sue creazioni, burattini e marionette acquistati o  regalategli, abbiamo contato più di 1400 pezzi. Dal laboratorio ci spostiamo  velocemente alla sua abitazione, dove  mi mostra il luogo dove vengono cuciti i costumi. Ci sono stoffe di ogni specie e  bigiotteria di ogni sorta, quest’ultima molto utile per impreziosire gli abiti di alcuni  personaggi Cominciò a parlare dell’argomento “spettacoli per  bambini”; mi dice che in questi spettacoli tre cose sono importanti da  rappresentare: il bene, il male, la paura. Il male serve per far trionfare il bene e la paura per tener viva l’attenzione dei  bambini. Attenzione e coinvolgimento sono estremamente importanti nello spettacolo,   spesso le rappresentazioni di Attilio sono un’interazione tra lui e il pubblico, fa  spesso ai piccoli spettatori domande sullo svolgimento della storia per attirarli  maggiormente. Questo è possibile perché il burattinaio non deve usare un vero e  proprio copione, ma solamente un canovaccio che possa dar libero sfogo  all’improvvisazione e all’inventiva. Molto importante è anche la musica, perché aiuta a creare un’atmosfera magica, e   altrettanto importante è l’uso della voce : possono essere usati toni che partono  dalla testa, dalla gola, dal naso, dal petto, ma è necessario relazionarli ai personaggi che si devono interpretare. Il lavoro di Attilio dietro la sua baracca “il Petrarchino”(nome che deriva dal Teatro  Petrarca di Arezzo, perché costruito a sua somiglianza) è molto rigoroso, e pretende la concentrazione assoluta anche da chi lavora con lui <<…. È un mestiere ancora più difficile di quello dell’attore, perché il burattinaio deve saper riempire gli spazi vuoti  dello spettacolo e quindi deve saper improvvisare>>. Nel 1988, sempre in Casentino, Attilio Monti, e Livio  Valenti(laureatosi proprio quell’anno al DAMS di Bologna) fondano l’associazione  N. A. T. A. (Nuova Accademia del Teatro d’Arte). Dal 1988 in poi sono stati messi in  scena molti spettacoli, Segnalerò solo i più importanti. Quelli del primo periodo sono certamente “La Calandra” e “Macbeth”. Finito il periodo di sperimentazione Attilio ha voluto rispolverare alcune tradizioni  popolari, e dopo accurate ricerche è riuscito a trovare due antiche e brillanti novelle Casentinesi, che sono state poi rappresentate anche in vari paesi europei, si tratta di “il bandito Gnicche” e “I matti da Gello”, entrambi spettacoli per burattini. Spettacoli più recenti, che ho avuto personalmente occasione di vedere, sono  “Giovannino senza paura” in cui di nuovo si alternano burattini e attori a raccontare una favola in cui il protagonista si ritrova ad affrontare nientedimeno che la morte  ed il diavolo, cavandosela in ogni situazione grazie alla sua intrepida risolutezza, e  “Storie nella valigia”. Qui il ruolo dei burattini è affiancato da oggetti, i quali,   uscendo a turno dalla valigia, come lampade di Aladino, evocano nuove storie. Tante è la voglia di Attilio di far vivere le sue creature che non si limita a farle  recitare nei suoi spettacoli, ma le porta in giro per il mondo(Svizzera, Francia, Austria, Repubblica Ceca, ecc. . ). A fianco degli spettacoli, infatti, il nostro ha allestito varie  mostre in cui, oltre ad esporre i suoi burattini, marionette scenografie e teatri in  miniatura, si mostra sempre disponibile a spiegare, con l’entusiasmo che lo  contraddistingue, storia, funzione ed utilizzo di ogni singolo pezzo di legno e non  della sua incredibile collezione. L’esposizione “TESTE DI LEGNO” ha riscosso un gran successo all’interno del  PROGETTO BUSKER, tenuto a Rimini nel 1997, con più di 10000 visitatori.

CONCLUSIONI

Siamo arrivati al 2002, e Attilio sembra non avere intenzione di andare in pensione, concetto pressoché ignoto ai teatranti, specialmente in Italia. Sta allestendo infatti un nuovo spettacolo di burattini, “Stenterello”, dove ancora per una volta miscela sapientemente antiche tradizioni, recuperando una maschera  toscana ormai dimenticata, con la voglia di continuare a sperimentare. Per quanto questo “ragazzo” mi abbia confessato che da grande vorrà fare il  burattinaio, questa volta probabilmente non sarà in baracca a manovrare i suoi  “pargoli”, anche se è facile immaginarlo nelle vicinanze a controllare che tutto fili  come si deve. E’ vero, Attilio è innamorato, padre e amico dei suoi burattini, e proprio per il bene  che vuole a loro ha voglia di insegnare ad altri a continuare a farli vivere.

La passione continua.....

Le Teste di Legno nascono ufficialmente il 16 marzo 2011  all’interno di un bar di Galatina (LE) dove un gruppo di amici amanti del  teatro e dell’arte in generale, tra cui i familiari dell’artista Attilio Monti, decidono di unire le proprie forze e le proprie idee.  Le “Teste  di Legno” incominciano la loro avventura allestendo dei percorsi  espositivi e coinvolgendo le scuole di ogni ordine e grado. Dopo nemmeno un anno dalla fondazione, pressati dalle continue  richieste da parte di scuole e  associazioni , grazie alla collaborazione tra gli artisti Roberta Lisi e  Tabella Biagio nasce il primo spettacolo   “Chi ha paura dell’uomo nero?”. Uno spettacolo di  burattini che parla delle paure dei bambini raccontate attraverso i  personaggi della tradizione popolare del Salento, creando per primi in  Puglia il burattino con le sembianze del folletto: lauru, sciacuddrhi, scazzamurieddrhu, ecc…

Da ormai diversi anni, le Teste di Legno, organizzano corsi e collaborano con le scuole di tutta la Puglia, proponendo sia spettacoli di carattere educativo (trattando temi come: la raccolta differenziata, i diritti, la tolleranza, l’amicizia, l’alimentazione e le paure dei bambini), sia dei laboratori didattici, di vario genere.  Recente il successo ottenuto con le scuole di due comuni della provincia di Lecce sulla rieducazione ambientale con il progetto: ri.e.du.ca. cofinanziato dalla stessa provincia di Lecce (2013) e, nell’ambito del progetto “giochiamo a comunicare” con le 5° classi dell’istituto comprensivo di Torricella e Maruggio (TA) 2104, e la collettiva “Sapori mediterranei” organizzata in collaborazione con la soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici, ed al Ministero dei beni culturali . Ad oggi le Teste di Legno hanno collaborato e collaborano con associazioni, enti, comuni, provincia ,pro loco, scuole, ministero dei beni culturali,  Aree marine protette, Ministero dell’Ambiente ,musei, centri  di accoglienza; ecc.. diventando per alcuni comuni di fatto un riferimento fisso per l’intrattenimento dei più piccini.

Foto Gallery Compagnia teatrale Burattini

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Bloccare la data di un artista o un servizio per il tuo matrimonio: come funziona con gli acconti?

Come bloccare la data del matrimonio e gestire gli acconti: guida pratica

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Lella Bretella: Lo Spettacolo delle Bolle di Sapone Giganti

Spettacolo di Bolle di Sapone Giganti con Lella Bretella
Perché scegliere lo spettacolo di bolle di sapone giganti? Questo affascinante show cattura l’attenzione di adulti e bambini, creando momenti di pura magia. Le bolle danzano leggere nell’aria, risvegliando il lato bambino in ciascuno di noi e regalando ricordi felici.

Cosa offre Lella Bretella? Un’esperienza emozionante che combina trucchi sorprendenti, bolle fumanti e sketch comici, il tutto accompagnato da musiche coinvolgenti. La durata dello spettacolo varia tra 10 e 30 minuti, rendendolo perfetto per eventi sia all’aperto che al chiuso.

Adatto per ogni occasione, lo spettacolo è ideale per:

Eventi nei centri commerciali
Feste in centri storici
Matrimoni e compleanni
Feste di Carnevale e eventi aziendali
Porta un tocco di magia alla tua festa con Lella Bretella e il suo straordinario show di bolle di sapone giganti!

Namas Spettacolo con il Fuoco ed Effetti Scenici

Spettacolo con il fuoco in Puglia e regioni limitrofe: Namas offre un’esperienza unica e suggestiva attraverso uno spettacolo di fuoco coinvolgente, perfetto per eventi all’aperto come feste private, sagre, matrimoni ed eventi aziendali. Coreografie ipnotiche con poi, bastoni e la stella di fuoco si fondono con effetti scenici spettacolari come Sparkle, creando un’atmosfera magica. Lo show, della durata di circa 30 minuti, è accompagnato da musiche suggestive e garantito da rigorose misure di sicurezza. Disponibile a Lecce, Taranto, Brindisi, Bari e altre città del Centro-Sud Italia.

Spettacolo di Fuoco: Giocoleria e Sputafuoco per Eventi Unici

Spettacolo di Fuoco: Giocoleria e Sputafuoco per Eventi Unici

Offriamo spettacoli di giocoleria con attrezzi infuocati, esibizioni di sputafuoco e mangiafuoco, ideali per eventi come feste private, matrimoni, sagre e manifestazioni all’aperto. I nostri artisti sono esperti nel creare coreografie spettacolari, ispirate al circo contemporaneo, con la massima attenzione alla sicurezza. Le performance, personalizzabili, garantiscono un impatto visivo ed emotivo unico, rendendo ogni evento memorabile.

il Giocoliere Mose Giò Spettacolo di Street Performer

Gionata Mose Giò offre uno spettacolo di street performer unico in Puglia, combinando giocoleria comica e clown contemporaneo. Ideale per eventi come feste private, matrimoni, sagre e cene spettacolo, questo show porta magia e risate in tutta Italia, trasformando ogni occasione in un’esperienza indimenticabile. Prenotate ora per aggiungere un tocco di divertimento e sorpresa al vostro evento.

Artisti di Strada in Puglia: Rendi il Tuo Evento Indimenticabile con Open Circus Puglia!

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Angeli, lo Spettacolo di Statue Viventi e Mimi: Un’Esperienza Straordinaria

Trampolieri Angeli e Mimi Luminosi: Spettacolo Itinerante Unico

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Spettacolo di Bolle di Sapone Giganti con Lella Bretella

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Lo spettacolo di Lella Bretella trasforma semplici bolle di sapone in un evento fiabesco che incanta grandi e piccini. Con effetti di luce, musica e momenti interattivi, questo spettacolo intramontabile è perfetto per eventi e feste, regalando meraviglia e gioia a tutti i partecipanti.

Giochi Antichi in Legno: Un Tuffo nel Passato

Giochi Antichi in Legno: Tradizione e Divertimento per Tutta la Famiglia
Scopri i giochi antichi in legno, autentici passatempi tradizionali che coinvolgono grandi e piccoli in attività divertenti e educative. Perfetti per eventi, sagre e feste, questi giochi artigianali, realizzati a mano, offrono un’esperienza unica che celebra la storia e le tradizioni italiane. Ideali per animazioni in piazze, scuole e centri commerciali, i giochi dei nonni favoriscono la socializzazione e la trasmissione culturale tra generazioni. Un tuffo nel passato che regala momenti di spensieratezza e condivisione per tutte le età.

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